Ancora altri numeri: nel piccolo Giardino Carnevali (giardino discarica a Milano, zona Dergano-Bovisa) nel marzo 2012 inizia un lavoro di cura con un concerto di percussionisti. Circa 150 persone scendono dai palazzi, stupiti, sconvolti, curiosi, perplessi. È il non pubblico di questo genere di eventi, che nel quartiere normalmente richiama un target medio –alto, colto, progressista.

Ancora riportiamo i numeri rilevati per descrivere gli output e in parte gli outcome di una sola attività, come quella del Giardino Carnevali. Tra questi si considera per brevità solo il periodo 11/2012-11/2013: 8 eventi della partecipazione; attività di organizzazione e segreteria; coordinamento rete volontari. Le persone coinvolte sono state circa 600, con una buona comunicazione sui social e su stampa tradizionale (1.500 social a 600.000 stampa) e un primo allargamento della rete degli interessati. I primi effetti sono stati i seguenti: 10 volontari attivi; 4 negozianti intorno al giardino partecipi e coadiuvanti il processo (che si sommano ai 15 precedentemente attivati e partner tecnici della prima fase di ZUP2011), accompagnamento del CDZ 9, rete commercianti di via Tartini ulteriormente coinvolta e informata, network con associazioni e comitati dello stesso e di altri quartieri. L’obiettivo non è di mettere sotto tutela lo spazio e le persone, ma di generare possibilità e di alimentare progressivamente l’interesse, la partecipazione, le soluzioni di trasformazione.

volafarfallatrasformazione

In questo momento il gruppo di 10 volontari e il network ha già generato nuove attività e presto avrà un’immagine autonoma da ZUP (realizzazione del brand e dell’immagine coordinata del Giardino Carnevali grazie alla collaborazione con Annalinda de Rosa, designer del Politecnico) in un percorso verso l’autonomia che si ritiene importante come effetto del lavoro di ZUP.

E ancora non vi abbiamo raccontato del periodo 2013-2014!! #staytuned #Tobecontinued #zupinprogress #inumeriraccontano

ZUP ha permesso di elaborare un canovaccio metodologico specifico, e la lunga esperienza sul territorio e tra gruppi diversi permette di dare qualche numero e dimensione legata all’impatto.

ZUP nasce nel 2011 per sperimentare nel quartiere Dergano/Bovisa (Milano) un processo lungo, coinvolgente, aggregante, multidisciplinare e multisettoriale. È un progetto che non si incasella facilmente nel settore cultura, o in quello dei giardini, del commercio, o del sociale: di fatto ha una valenza forte di attivatore di energie, nelle sue diverse attività sviluppate nel quartiere.

Ecco alcuni dati per dare una dimensione dell’impatto di ZUP nel medio/lungo periodo.

Nel periodo 2011, anno di attivazione di ZUP: marzo-maggio 2011, 12 volontari per la ZUPfest, 15 realtà tra istituzioni, associazioni, esercizi commerciali, 150 partecipanti nel quartiere: non solo convivialità, ma ricerca, riconoscimento e riappropriazione dello spazio pubblico attraverso la cucina e la creatività, attivazione di reti, attivazione di idee e di gruppi che le portino avanti. Oltre 15.000 nei social network, circa 500.000 lettori su stampa nazionale.

Il valore delle attività svolte nel 2011 (ZUPfest, ZUPranzo, ZUPlab) è coperto da investimenti, elargizioni liberali, volontariato, sponsorship tecniche e dalla rete di f-autori culturali, commerciali e istituzionali.

Sono numeri non eclatanti di per sé ma significativi rispetto a un quartiere e ad alcuni soggetti, come i commercianti o i ristoratori, difficili da coinvolgere: questi ultimi hanno appositamente aperto di sabato per realizzare la maratona di zuppe della ZUPfest.

#zupinprogress #tobecontinued